il costo della non consulenza e dei servizi gratuiti

Pasti gratis non esistono…

In rete spopolano soluzioni di pseudo guru della finanza, trader francescani e piattaforme web che gratuitamente offrono la propria tecnologia promettendo rendimenti da capogiro.

La mia opinione è che in finanza chi offre servizi gratuiti:

  • non ha idea di quello che fa;
  • ha interesse a proporre determinati servizi o prodotti, indipendentemente dai tuoi bisogni;
  • per mantenersi utilizza direttamente i tuoi risparmi;

Ma tu ti faresti curare da un medico che visita gratuitamente? Non ti verrebbe la curiosità di sapere come si mantiene da vivere? Io di un medico che lavora gratis non mi fiderei; è probabile che guadagni prescrivendo farmaci utili al suo tornaconto ed a scapito della tua salute.

Il gratis non è sempre conveniente, anche se la mente spesso associa la gratuità ad un buon affare (e qui entra in campo la finanza comportamentale).

Nella tabella più in basso riporto l’esito di un interessante esperimento condotto qualche anno fa, dove in due momenti diversi furono offerti dei semplici cioccolatini.

I risultati dimostrano che per la nostra mente è quasi inevitabile associare il gratis al conveniente. Ma è sempre così?

Il gratis trionfa, ma a beneficio di chi? Quando un prodotto o un servizio sono gratuiti, si ribaltano le statistiche e saltano tutti gli schemi. La gratuità fa saltare tutti i buoni propositi, in questo caso legati ad esempio ad una dieta: uno sgarro gratuito ci sembra meno grave di uno sgarro a pagamento, a tal punto che nel secondo esperimento la percentuale di chi accetta un cioccolatino gratis, supera la somma di chi lo accetta nel primo esperimento.

Se nel mondo reale può effettivamente capitare che qualcuno ti offra un cioccolatino, nel mondo della finanza i pasti gratis non esistono e non esisteranno mai. Attenzione quindi alle offerte in rete; servizi di consulenza totalmente gratuiti possono provocare più danni di un semplice mal di pancia causato da cioccolata di scarsa qualità.

 

Assodato che il servizio di consulenza ha un suo costo e che la gratuità può portare a scelte meno consapevoli, ti pongo un altro quesito: qual è il prezzo da pagare per la non consulenza? qual è il prezzo sa sostenere per una mancata pianificazione finanziaria o patrimoniale?

Rispondere in termini numerici è difficile, ma il prezzo da pagare potrebbe così tradursi:

  • mancato mantenimento del tenore di vita una volta raggiunta l’età pensionabile
  • mancato accantonamento dei risparmi per consentire l’accesso all’università ai propri figli
  • mancate tutele per i propri cari in caso di premorienza
  • mancato raggiungimento di importanti obiettivi o bisogni
  • mancata protezione del patrimonio famigliare in casi di dissesti (esempio separazioni)
  • mancata pianificazione del passaggio generazionale con notevole incremento dei costi legati alla successione
  • etc. etc

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